Il ruolo delle Fondazioni e gli organismi sociali intermedi

Lo sviluppo di corpi sociali intermedi organizzati con una nuova visione, è fondamentale ai fini di supportare la transizione del sistema economico.

Lo sviluppo economico e sociale di un’area territoriale è un processo complesso le cui determinanti non sono completamente conosciute. La disponibilità di assets territoriali quali imprese, istituzioni efficienti, competenze del mercato del lavoro, sono condizioni necessarie ma non sufficienti per innescare processi di sviluppo. Questi ultimi sono innescati ed influenzati da:

  • qualità del capitale umano;
  • qualità dei rapporti fiduciari personali, non mediati da forme contrattuali.

La diffidenza reciproca impedisce l’attivazione di processi di crescita virtuosa e circolare. La diffidenza delle banche nel concedere il credito, la diffidenza del fornitore nella correttezza del pagamento da parte del cliente, la diffidenza del cliente nella professionalità del fornitore che obbliga a disciplinare contrattualmente il rapporto, ingessandolo, generano esternalità negative.

Sono le esternalità positive, generate da comportamenti fiduciari ed altruistici che contribuiscono a determinare lo sviluppo economico e sociale di un territorio. I corpi sociali intermedi, operando con logiche differenti da quelle di mercato e da quelle dello Stato, contribuiscono a creare le condizioni per un rinnovato rapporto di fiducia nella collettività.

Le fondazioni di erogazione possono svolgere un ruolo di primaria importanza quale corpi sociali intermedi all’interno del nuovo Welfare. A tal fine, evitando sovrapposizioni con le risorse messe a disposizione dalla pubblica amministrazione e/o con gli investimenti produttivi delle imprese, dovrebbero privilegiare il sostegno di attività innovative. Le modalità di sostegno dovrebbero comportare una innovazione dei modelli tradizionali di finanziamento. Una fondazione dovrebbe rischiare parte delle proprie erogazioni per sostenere progetti coraggiosi e di lungo respiro, e che pur comportando un elevato grado di incertezza, possono apportare notevoli benefici futuri per la collettività. In accordo con i principi del Welfare generativo, le fondazioni di erogazione dovrebbero supportare i progetti e le organizzazioni, affinché possano conquistare nel tempo notevoli livelli di autonomia economica. Infine le fondazioni dovrebbero favorire progetti suscettibili di essere replicati in altri contesti territoriali o in altri domini di business, creando dei “prototipi di modelli di business”. Quello che viene definito “approccio dimostrativo alla soluzione dei problemi”.

Inoltre, le fondazioni di erogazione, forti della disponibilità di risorse finanziarie, dovrebbero agire da catalizzatore di risorse su un territorio, potendo svolgere un ruolo di “soggetto integratore” ovvero di “agenzia di sviluppo territoriale”. A tal fine, la disponibilità di risorse finanziarie non è sufficiente, ma occorre una ri-organizzazione di competenze interne ed esterne che integrino, tra l’altro, specialità in ambito scientifico e di auditing dell’innovazione. Occorre quindi una trasformazione radicale delle strutture di erogazione, che devono trasformarsi da “intermediari finanziari” ad “intermediari dello sviluppo”.

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